L’artrosi dell’anca o coxartrosi è una patologia degenerativa causata dalla progressiva perdita della cartilagine articolare.
Cos’è la coxartrosi?
È una problematica che può insorgere a diverse età, si può manifestare in forma primaria, ossia con una presentazione che aumenta con l’aumentare dell’eta per fenomeni di progressiva usura, oppure come conseguenza, secondaria, di altre patologie che colpiscono l’anca (ad esempio in periodi infantile o adolescenziale come la displasia congenita, morbo di Perthes o l’epifisiolisi). L’usura della cartilagine porta alla progressiva riduzione della funzione dell’articolazione.
Quali sono i sintomi della coxartrosi?
I sintomi principali sono il dolore e la perdita di movimento. Il dolore a volte ha delle caratteristiche che non permettono subito di capirne la provenienza. Dolori inguinali, lombari ed ai glutei spesso possono essere interpretati in maniera diversa prima di capirne l’origine. Poichè l’anca è un’articolazione profonda spesso i suoi sintomi possono essere irradiati in altre zone come in particolare alla coscia fino al ginocchio, all’inguine, ai glutei ed alla zona lombare. Inizialmente il dolore si presenterà soprattutto dopo sforzi, lunghe passeggiate ma con il passare del tempo si avvertirà anche a riposo o durante la notte.
Altra problematica è la riduzione della possibilità di muovere l’articolazione: i movimenti che necessitano di flettere l’anca, di ruotarla o di allargare le gambe sono quelli principalmente interessati. Spesso si ha difficolta ad allacciarsi le scarpe, ed in generale a raggiungere il piede, ad allargare le gambe o a sedersi su sedie o poltrone particolarmente basse.
Quali cure per la coxartrosi?
Le cure dovranno essere misurate in base all’entità del dolore e della limitazione della funzionalità Nelle fasi iniziali si cercherà di trattare i sintomi con terapie farmacologiche, accorgimenti nelle attività quotidiane e trattamenti di fisioterapia. Un ruolo importante in questa fase potrà essere quello della terapia infiltrativa che eseguita con tecnica ecoguidata permette di essere accurati nella iniezione dei farmaci all’interno dell’articolazione e che rispetto ad altre tecniche limita il tempo di esecuzione e non espone i pazienti a radiazioni.
Quando le terapie conservative non dovessero essere sufficienti la strada da intraprendere potrà essere quella chirurgica. La principale soluzione è rappresentata dalla protesi di anca che grazie alla sostituzione dell’articolazione malata permette nella maggior parte dei casi netto miglioramento della sintomatologia e progressiva ripresa della funzionalità. La sostituzione protesica dell’anca rappresenta una soluzione efficace per gli stadi avanzati di questa patologia ma prima di sottoporsi a tale intervento è necessario, come per tutte le operazioni, confrontarsi con il proprio chirurgo per chiarire i vari aspetti e stabilire i propri obiettivi in modo da affrontare in maniera serena e preparata il percoso chirurgico e perché
“un obiettivo senza un piano resta solo un desiderio (ASE)”.